“Turista, nel mentre ti accingi a visitare questa zona meravigliosa di bellezze e solerti iniziative, di fiorenti industrie, di ricche realizzazioni in tutti i campi del lavoro umano, ti prego, per un solo momento, di dedicare un pensiero al lontano 1918.
Allora, la Grande Guerra, lungo la STRADA, aveva seminato morte e distruzione! Ma la laboriosità innata della usa gente, ha fatto che sia tutto risorto, che il male sia cancellato, che sia ritornata la vita, là dove non vi era che rovina.”
Giuseppe Schiratti
L’itinerario prevede circa 50 km di piacevoli strade collinari, da Conegliano a Valdobbiadene, intervallati da soste in borghi suggestivi, punti panoramici, ottimi ristoranti e cantine.
Lungo la strada sono possibili (e anzi consigliate) deviazioni, per scoprire le gemme nascoste del territorio.
L’ITINERARIO
CONEGLIANO
Si parte da Conegliano, antica cittadina immersa nel verde delle colline venete e sovrastata da in imponente castello medievale.
Una piacevole passeggiata vi porterà a conoscere tutte le bellezze della città, a partire dalla Fontana del Nettuno, già presente nel XV secolo e oggi adorna di statue settecentesche. A poca distanza è possibile immergersi nel cuore della vita cittadina: via XX Settembre, un tempo denominata Contrada Grande, caratterizzata dai portici che ospitano fiorenti botteghe e Il Duomo, consacrato il 5 giugno 1491.
In fondo alla navata centrale è custodita la preziosa opera “Sacra conversazione” del maestro veneto Cima da Conegliano, la cui casa natale si trova nella via retrostante alla chiesa.
È possibile proseguire la visita dirigendosi verso il Colle di Giano sulle cui pendici sorge l’ottocentesca Villa Gera che domina la valle con le dieci colonne neoclassiche e il frontone che la contraddistinguono. Ancor più in alto, sulla sommità della collina, sorge il Castello di Conegliano, sede dei musei civici e meraviglioso punto di osservazione per il panorama che dalla cittadina sottostante si estende fino alle Alpi dell’Alpago.
SULLA CRESTA DELLE COLLINE
La Strada del Vino Bianco si allunga verso nord, seguendo via Costa Alta e via Guizza, strade panoramiche tracciate sulle creste delle colline fino a SanPietro di Felletto.
In questo borgo ha sede uno dei più antichi edifici sacri della zona, la Pieve di San Pietro. La chiesa, sormontata da un campanile romanico, affonda le sue radici nel XI secolo e custodisce al suo interno cinque suggestivi affreschi eseguiti tra il XII e il XIV secolo.
Proseguendo su via Mire Basse si arriva a Refrontolo, un paese “di quattro case e tanti vinattieri di razza” nonché uno dei balconi più belli della zona, il cui sguardo abbraccia un panorama che va dal Piave al Montello e al Grappa, particolarmente suggestivo verso il crepuscolo.
Gli amanti della letteratura saranno felici di sapere che il romanzo “Non tutti i bastardi sono di Vienna” di Andrea Molesini, vincitore del premio Campiello 2011, è ambientato tra le mura secentesche di Villa Spada, vicina alla sede del comune. A pochi chilometri dal centro abitato, un mulino ad acqua incastonato nella roccia, risalente al XVII secolo, costituisce uno dei luoghi più suggestivi dell’interno itinerario: il Molinetto della Croda.
PIEVE DI SOLIGO
Proseguendo su via Francesco Fabbri si arriva a Pieve di Soligo, industriosa cittadina storicamente considerata il capoluogo del Quartier del Piave.
Dall’alto della cella campanaria si può ammirare un suggestivo panorama di uno degli gli scenari più intensi della Grande Guerra: le Prealpi, il Piave, il dorso del Montello e il Monte Grappa, Vittorio Veneto.
I dintorni della città sono ricchi di storia e leggende: il Castello di Collalto, fatto erigere nel 1110 da Endisio I, dove, secondo la leggenda, vaga il fantasma di Bianca, murata viva per gelosia; la Piana di Sernaglia, dove divampò e si concluse l’ultima battaglia dell’ottobre 1918; Barbisano, che ospita la suggestiva villa del soprano Toti dal Monte; il “bus delle Fate”, una grotta molto profonda all’interno della quale si trova uno specchio d’acqua purissima creato dal perpetuo sgorgare di una piccola sorgente tra le rocce; il parco dell’Isola dei Morti, dedicato alla memoria dei caduti della prima guerra mondiale.
Se passate nei paraggi non mancate di venirci a trovare o nello spaccio aziendale Bocon o godetevi un meritato soggiorno a Le Fade, nella nostra Country House.
SOLIGO, SOLIGHETTO E FARRA DI SOLIGO
La Strada del Vino Bianco prosegue il suo percorso tortuoso sulle colline, passando per Solighetto, Soligo e Farra di Soligo.
Nei dintorni consigliamo una sosta all’Oratorio di San Gallo, un eremo sull’omonimo colle dall’ampio panorama, un tempo eremo di solitudine e silenzio.
A Farra di Soligo, attraverso una strada che si inerpica sui lati della collina è possibile raggiungere le torri di Credazzo, resti di un più ampio sistema di fortificazioni distrutto in gran parte nel XV secolo. Le tre torri conservano il fascino del tempo passato e rappresentano un privilegiato luogo dal quale godere del magnifico paesaggio.
Lungo il tragitto è consigliabile soffermarsi anche ad ammirare la settecentesca villa dei conti Gradenigo, in stile palladiano, e la cinquecentesca villa Savoini, la cui facciata è adornata da pregevoli affreschi.
COL SAN MARTINO E L’ANIMA DEL PROSECCO
Proseguendo si arriva a Col San Martino e si entra nel cuore della regione del Prosecco, dove la vite non è solo perno dell’economia locale, ma anche uno spettacolo della natura.
Passando per San Pietro, Santo Stefano di Barbozza e le colline di Guia, si può godere di un panorama che incanta, tanto nelle limpide mattinate che nelle velate luci dei crepuscoli estivi e negli infuocati tramonti autunnali.
A Col San Martino ogni anno, tra Marzo e Aprile, si svolge la Primavera del Prosecco, un appuntamento imperdibile per gli amanti del vino.
VALDOBBIADENE
Ultima tappa di questo viaggio da sogno è Valdobbiadene, cittadina adagiata nella accogliente regione delle Prealpi, che vi accoglie nella sua luminosa piazza circondata da edifici. Nella chiesa dalle bianche colonne di è possibile ammirare opere di Palma il Giovane, Paris Bardon e sculture della scuola del Sansovino. Grazie all’antica tradizione vinicola e alla qualità dei vini prodotti è da sempre considerata una meta privilegiata dagli amanti del vino.
IL RITORNO
Invece di ripercorre la strada al contrario più avventurosi possono effettuare una deviazione verso nord ed intraprendere la “strada della Vallata”, itinerario ricco di visioni suggestive e gallerie sulla strada che conduce al Passo di S. Boldo fino a Vittorio Veneto.
Il percorso è molto semplice: da Valdobbiadene si prosegue verso est, seguendo la Strada Provinciale lungo tutto il suo snodarsi attraverso la valle fino a Vittorio Veneto.
Lungo il tragitto potrete trovare molti punti di interesse per una sosta tra natura e cultura. Ad esempio l’abbazia di Follina, costruita dai monaci Cistercensi nel XIII secolo o l’antico castello dei Brandolin a Cison di Valmartino o ancora i laghi di Lago e Santa Maria.
A Vittorio Veneto lasciatevi commuovere dal fascino della storia, visitando il nuovo museo della Battaglia, recentemente ampliato e arricchito di installazioni interattive.
CONSIGLI PER I VIAGGIATORI
IN AUTO E IN MOTO
L’itinerario si presta naturalmente ad essere percorso in auto e in moto durante tutto l’anno, anche se il periodo migliore per godere delle bellezze del territorio è dalla primavera all’autunno inoltrato.
Consigliamo di vivere la Strada del Vino Bianco senza fretta, facendo soste frequenti e godendovi ogni tappa per il tempo che volete.
IN BICICLETTA
Per via del territorio collinare, l’itinerario si presta naturalmente ad accogliere gli sportivi su due ruote.
Segnaliamo in particolare “la Prosecchissima” una gara che si svolge tutte le primavere, coprendo in parte il percorso della Strada del Vino Bianco.
A PIEDI
L’itinerario, o parte di esso, può essere percorso anche a piedi per chi è ben allenato, ma quello che vi consigliamo veramente è di utilizzare la strada del vino come punto di partenza per escursioni in collina e per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili.
In particolare, la Strada del Vino Bianco incrocia all’altezza di Refrontolo l’antica strada romana che collega Monaco di Baviera a Venezia, itinerario percorso ancora oggi da moltissimi viaggiatori a piedi.