Traduzione:
Federico Ricci dell’azienda agricola “Ricci Luca” di Susegana.
“Venga con me, le faccio vedere una cosa”, dice. Con una incolta barba da hipster e una T-shirt bianca ingrigita dal lavoro con la scritta “Gesù mi assomiglia”, il 28enne erede del proprietario terriero e agricoltore Luca Ricci sale sulla jeep insieme alla cockerina Uva. Percorre la strada a velocità sostenuta. In cima ad un’area boscosa apre un vecchio cancello in ferro battuto e continua su e giù per le colline, poi lungo sentieri asfaltati attraverso grandi vigneti. Nascosto dietro un declivio c’è un piccolo rifugio dell’impero Ricci. Qualche anno fa ai piedi di una roccia sono state piantate alcune giovani viti. Ai loro piedi crescono delle erbacce. Federico si china qui e là a strapparle dalla radice in modo che non si diffondano. “Qui stiamo sperimentando un nuovo metodo di coltivazione”, ci spiega. “Ariamo le erbe selvatiche fra I filari, perchè sottraggono nutrienti e acqua superficiale alle viti. Il vantaggio rispetto alla lotta chimica è che le erbacce decomponendosi promuovono la formazione dell’humus preservando gli insetti utili e i batteri del terreno e questo va a vantaggio anche dei nostri vini”.
Arrivati alla sera di questa lunga giornata, Federico ci offre ancora un bicchiere di vino nella sala dell’azienda agricola “le Fade”. Ci raduniamo intorno al camino con un Prosecco frizzante DOCG extradry dell’azienda – cos’altro?
E chiudiamo con un Merlot rotondo e armonico chiamato ‘Bausk’, che cresce anch’esso sulle colline fra Conegliano e Valdobbiadene. Ma questa è un’altra storia